Che la Sicilia fosse, nella sua interezza, straordinaria da visitare era un dato appurato. Non servivano i numeri straordinari di questo 2020 per averne l’attestazione. Di certo c’è che i numeri dell’estate raccontano come la terra di Trinacria abbia vissuto mesi di successo assoluto. Attività ricettive e di ristorazione spesso sold out, anche senza gli stranieri. Passato agosto, però, torna il momento in cui torna ad interrogarsi sul futuro.
Vacanze in Sicilia: boom nel 2020
Lo fanno gli operatori del turismo che hanno ritrovato il respiro dopo i mesi difficili raccontati dal lockdown. Lo fanno i cittadini stessi che vedono nuovamente tagliati i collegamenti aerei di una realtà che, anche per via della sua collocazione e conformazione, necessiterebbe di un servizio operato dai vettori del cielo che sia il più costante e regolare possibile.
Stranieri mai arrivati e brutti presagi per l’autunno
Sembra quasi che per la Sicilia sia destinato a tornare un momento difficile. Quello che, per intendersi, si viveva ad aprile quando dopo i mesi del lockdown nessuno si sarebbe immaginato che destinazioni come San Vito Lo Capo, Marzamemi o le Eolie potessero diventare autentici trend dell’estate. A volerla dire tutta i grandi assenti sono stati gli stranieri, tenuto conto che l’affluenza, per via delle contingenze, è stata soprattutto italiane. E la paura si nutre in vista di settembre e ottobre, i mesi in cui i visitatori alto-spendenti provenienti da oltre confine andavano a visitare le principali città d’arte, ossia Taormina, Palermo, Catania e Siracusa. Per quella fase il bilancio si annuncia pessimo.
Questo naturalmente potrebbe diventare un problema anche per i residenti che hanno sempre beneficiato dei flussi turistici non solo per l’economia locale, ma anche per far leva un sistema di trasporto aereo quantomeno sufficiente. Non sembra esserci nulla di tutto questo all’orizzonte.
Di certo c’è chi chi può farebbe bene ad approfittare della mancanza di caos.
