Mentre il mondo si avvia verso un autunno con tante incognite, ci sono altri dubbi che attanagliano chi si occupa di viaggi. In che modo il coronavirus potrà segnare ancora il mondo dei collegamenti? La risposta è che, al momento, nessuno lo sa. Ogni sfumatura di ciò che accade va colta perché può rappresentare ciò che rappresenta i trend che si verificheranno su scala internazionale.
Coronavirus: si viaggia ancora
Di certo c’è che si deve prendere atto del fatto che l’aviazione commerciale sta segnando il passo e si sta registrando un considerevole aumento di voli privati. Ve ne abbiamo parlato più volte. Tuttavia è di particolare interesse il dato che, al momento, proviene dalla Cina. E quando i numeri arrivano da quelle latitudini risultano ano rilevanti per due motivi. Uno è l’area è così grande e popolosa da poterla considerare un test attendibile quasi un continente. L’altro è che si tratta del primo paese che ha dovuto fare i conti con tutte le criticità derivanti dall’esplosione di una pandemia senza precedenti.
La Cina farà da battistrada?
C’è, però, un dato che sembra andare in controtendenza con quanto avviene nel resto del mondo. Il riferimento va a proprio ai viaggi aerei. I dati sono stati diffusioni da Forward Keys e oggi raccontano i voli di linea hanno ripreso la loro attività quasi come prima della pandemia. Nella seconda settimana di agosto i voli nazionali avrebbero raggiunto l’86%, con prenotazioni pari al 98%.
Si tratta della prima circostanza in cui si delineano rivelazioni che raccontano come qualcosa a stretto giro di posta potrebbe cambiare in Europa. Si, perché si è ormai proiettati totalmente in quella fase che in molti hanno definito come “quella di convivenza con il virus”. Occorrerà capire quali saranno gli effetti e augurarsi che saranno così blandi da garantire un sensibile aumento degli spostamenti anche in Europa.
