Che il mondo dopo l’esplosione da coronavirus non sarebbe stato più lo stesso, lo si era capito da subito. Gli ultimi dati raccontano che i flussi turistici del 2020 fanno segnare un netto calo verso le metropoli e le città d’arte. La conseguenza è che si scelgono destinazioni periferiche rispetto ai grandi centri e anche ai maggiori aeroporti. La conseguenza è che anche per il settore turistico l’aviazione privata è destinata a far segnare un trend in crescita.
Jet privati: stop alle città d’arte
L’ultimo report pubblicato dall’osservatorio Confuristmo e Confcommerico parla chiaro. In Italia le città d’arte e le metropoli segnano il passo sotto il profilo turistico. Le mete che sembrano andare per la maggiore sono Puglia, Toscana e Sicilia. Non è un mistero che i grandi centri rappresentino nell’immaginario collettivo la sede di assembramenti e luoghi dove rispettare il distanziamento sociale potrebbe essere problematico. Accade, perciò, che i turisti preferiscano luoghi dove le grandi resse non ci sono. Che si tratti di luoghi dove poter beneficiare di spiagge private o con aree ampie, percorsi enogastronomici o larghi spazi di campagna non fa differenza.
Jet privati: Ibiza è un esempio
Raggiungere un aeroporto che ha centinaia di voli quotidiani risulta sicuramente più facile rispetto a scali dove la frequenza dei collegamenti è sensibilmente minore. Si pensi ad esempio a quanto sta accadendo ad Ibiza. Risulta, al momento, impossibile reperire sempre posti sui voli che arrivino sull’Isola. Un’evidenza che è frutto anche del fatto che la frequenza dei collegamenti non è più quella pre-Covid. Chi vuole raggiungerla si affida sempre di più a voli privati. Il fenomeno è destinato a crescere anche in Italia, dove già in Sardegna la soluzione trova una tangibile approvazione da parte dell’utenza. A livello mondiale, inoltre, i jet privati continuano a segnare un aumento delle richieste