Il futuro dell’aviazione non sembra essere quello dei maxi-aerei. La pandemia da coronavirus sembra aver impresso una decisa accelerata a quello che sembrava essere un trend ben chiaro. I cieli, nel tempo, saranno solcati sempre più da mezzi proporzionati e funzionali.
Viaggiare in aereo: coronavirus non decisivo sui giganti
I Boeing 747 e Airbus A380 sono giganti che viaggiano verso la pensione. Il primo è in cielo da oltre mezzo secolo, l’altro di più recente costruzione. La cosa che li accomuna è il fatto di ospitare fino a oltre 500 persone. Un vantaggio quando potevano viaggiare a piena capienza. Uno svantaggio adesso dove si cerca di evitare i luoghi e gli ambienti particolarmente affollati. Persino un azzardo, perchè, volare con il rischio concreto di non riuscire a riempire tutte le sedute equivale ad accaparrarsi il rischio di pagare elevati consumi per velivoli lontani dall’essere pieni.
Viaggiare in aereo: il momento dei mezzi più piccoli
Quanto accaduto con il coronavirus ha innescato dinamiche che ormai sono ben chiare. Si stima, inoltre, che per ritrovare gli stessi numeri relativamente al mercato dei voli occorrerà aspettare almeno fino al 2025. La logica conseguenza, al momento, sembra essere che mezzi maxi come il Boeing 747 e l’Airbus A380 lasceranno spazio ad aerei grandi, ma meno monumentali.
Un’indagine di mercato di Bloomberg ha stimato che a giugno 2020 il 97% degli A380 sono rimasti a terra senza volare, percentuale che scende al 91% per i Boeing 747.
Quello che sembra un trend ormai chiaro viene confermato anche dalla produzione, tenuto conto che le richieste per i modelli citati sono ai minimi storici. Dati che, tra l’altro, risalgono ad una fase precedente al coronavirus. Il futuro prevede, dunque, viaggi con aerei magari sempre più piccoli e magari più frequenti. Non a caso da tempo vi parliamo di quanto stia crescendo il business dei voli privati.
