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Vacanze al tempo del coronavirus: la soluzione dove il distanziamento misura in… ettari

Per trascorrere le vacanze si scelgono soluzioni dove non è necessario restare costantemente impegnati a rispettare le regole

L’agriturismo è una di quelle che soluzioni che meglio si sposano con il concetto di vacanza  che si cerca nel 2020. Si tratta di strutture che spesso offrono spazi particolarmente ampi, sono situati in zone poco popolate e consentono di di vivere esperienze significative. Ed il coronavirus rischia di trasformarsi quasi in un’occasione per queste realtà, sebbene anche loro ne avrebbero fatto volentieri a meno. Di certo c’è che, per il settore, almeno in teoria c’è la possibilità di limitare i danni rispetto ad altre realtà.

Vacanze e coronavirus: Umbria cartina di tornasole

A dare dei numeri ai microfoni de Lavoce.it è stata Elena Tortaioli, presidente di Terra Nostra Umbria. La regione comprende circa 1400 strutture del settore. “Nel mese di luglio – ha fatto sapere -c’è stata una contrazione di presenze del 23%, per il mese di agosto stanno arrivando diverse prenotazioni”.

Un possibile incremento che deriva forse dal fatto che il pericolo del contagio fa un po’ meno paura. Vietato, però, abbassare la guardia. Tuttavia, proprio l’agriturismo è la soluzione ideale di chi non intende correre rischi. “L’agriturismo in Umbria– specifica Elisa Tortaioli – è visto come una struttura lontana dal caos e dove si può soggiornare in sicurezza: questo è molto importante per tante famiglie magari con bambini ma anche per coloro che vogliono vivere vacanze in tranquillità”.

Vacanze e coronavirus: speranza di grandi riscontri

Nessun problema di distanziamento, tenuto conto che le distanze in quelle zone non si misura certo in centimetri. Sembra persino una battuta quanto dice la presidente. “Il nostro – spiega – è un distanziamento per ettari e non per metri e non è una battuta: da questo punto di vista non abbiamo problemi e tutti i clienti possono stare assolutamente tranquilli”.

L’auspicio è che soluzioni di questo tipo possano invogliare le persone a partire. Per tirare le somme occorrerà aspettare settembre e c’è la certezza che l’obiettivo sarà tenere botta senza buona parte delle presenze straniere che, in genere, venivano conteggiate ogni anno.