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Vacanze estive 2020 secondo Google: tutte le tendenze degli italiani

I dati di Big G consentono di monitorare alcune caratteristiche delle richieste degli italiani per questo 2020

 

Google è entrato prepotentemente nella vita di ognuno di noi. Sa cosa cerchiamo, cosa desideriamo e cosa vorremmo fare. Esistono strumenti che consentono persino di misurare le tendenze. AvantGrade.com se ne è avvalso per elaborare dati relativi a ciò che gli italiani hanno previsto, programmato o a aspirano a fare le vacanze estive 2020. Di certo c’è che è stata confermata la voglia di Italia, sebbene il bonus vacanze abbia mostrato qualche limite. Non tutte le strutture sono disposte ad accettare lo strumento messo a disposizione del governo per incentivare le vacanze nel Bel Paese. Federalberghi ha comunque messo a disposizione un elenco sul proprio sito di quelle che attività che lo accettano.

Vacanze estive 2020: italiani vogliosi di vacanze nelle zone più colpite

Da quando, però, se ne è iniziato a parlare si sono impennate le ricerche relative alle possibili mete dell’estate 2020. Zone come Umbria, Lazio, Valle D’Aosta e Piemonte sono state quelle in cui si è scandagliato maggiormente il web alla ricerca di soluzioni per le proprie ferie estive. Napoli, invece, è stata la città che ha manifestato la maggiore voglia di evadere dalla routine per organizzare un periodo vacanziero. Il fatto che i trend facciano segnare un “+4000%” per le “speed vacanze” certifica il fatto che i single siano quelli maggiormente pronti a partire. Segno che il lockdown ha alimentato grande voglia di partire in chi vive da solo.

Vacanze estive 2020: va forte il Salento

Discorso a parte meritano, invece, le mete. Gallipoli viaggia ad un +300%, seguita dalla riviera del Conero (+200%), Isola d’Elba (+200%), Isola del Giglio (+200%) e Vieste (+180%). Fa effetto, inoltre, il fatto che chi ha cercato più hotel sono le regioni più colpite dal coronavirus. Guidano, infatti, la classifica degli incrementi territori come Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Val d’Aosta. L’altro dato evidente è che c’è grande voglia di normalità.