Smart working in vacanza? Si può fare. Il metodo lo spiega Alpitour lanciando la Smart Week, un modo per premiare i propri dipendenti e farli rendere al meglio. Ma non solo, perché di fatto la nota società rischia di tracciare un solco che potrebbe essere seguito da altre aziende che non operano nel settore e dunque portare vantaggio al proprio business.
Smart working in vacanza: pausa pranzo al mare
Il coronavirus ha permesso agli italiani di iniziare a scoprire lo smart working. La possibilità di lavorare da remoto era una prospettiva nota soprattutto al di fuori dai confini nazionali, ma adesso può essere considerata un’opportunità anche in Italia. Il vantaggio principale consiste nel fatto che la propria attività lavorativa può essere svolta da qualsiasi parte del mondo. Essere lontani dall’afa di una metropoli e magari passare la pausa pranzo con i piedi al mare può sicuramente fare bene all’animo.
Smart working in vacanza: si parte da Siracusa
Alpitour ha perciò lanciato la Smart Week. I propri dipendenti potranno soggiornare e lavorare da remoto a pochi passi dal mare. L’esperimento partirà dal Voi Arenella Resort, un quattro stelle poco lontano da Siracusa. I dipendenti avranno ovviamente connessione ad alta velocità, lunch delivery, utilizzo gratuito di scanner e stampanti, servizio di consegna e ritiro documenti ed un coffee corner. Lavoreranno in camere riservate e il modello sarà esportato anche per i dipendenti di altre aziende. In sostanza si potrà trascorrere il tempo libero come se si fosse in vacanza come se si fosse in ferie, senza esserlo.
Sarà impossibile ovviamente staccare la spina per diversi giorni come accade nelle settimane, ma si tratterebbe di una soluzione che se prendesse piede farebbe felici un po’ tutti. I lavoratori, ma anche ristoratori, albergatori e operatori del turismo in genere. L’idea che il coronavirus possa compromettere a lungo i profitti della propria attività verrebbe mitigata da questa soluzione di smart working voluta da Alpitour per i suoi dipendenti.
