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Viaggare: il 2020 è l’anno del coronavirus e… dell’autonomia

Il Covid ha cambiato le abitudini, ma i trend che emergono raccontano una realtà che sembra ormai consolidata.

Era il mese di marzo, l’Italia era in pieno lockdown e ci si interrogava in che modo il turismo e il viaggiare potessero essere condizionati per il futuro. A diversi mesi di distanza sarebbe ipocrita affermare che tutto è rimasto come prima. C’è, però, da prendere atto che la gente non ha perso voglia di andare in vacanza, di viaggiare e di spostarsi. Lo fa con dei trend che raccontano che probabilmente, per qualche tempo, il sistema dei trasporti subirà dei cambiamenti che, nel tempo, potrebbero lasciare degli strascichi per il futuro e non per forza negativi.

Il grande ritorno dell’auto

Tra i concetti sdoganati negli ultimi mesi c’è quello di adottare il  così detto “turismo di prossimità”. L’invito fatto agli italiani è stato, infatti, quello di restare in Italia. Un modo per ridare vigore all’economia italiana, provata nel settore turistico dall’assenza degli stranieri degli anni scorsi. Anche, però, una soluzione per evitare destinazione  la cui situazione epidemiologica è ignoto oltre a mezzi di trasporto di massa. L’aereo è un esempio, sebbene sia dimostrato che i flussi d’area presenti abbassano (non annullandoli) i rischi di contagio, unitamente all’uso della mascherina, è un mezzo che fatica ad avere lo stesso interesse di prima da parte dell’utenza.

Viaggiare con il coronavirus: parola chiave fare da soli

Ne è venuto fuori che, perciò, il 71% degli italiani preferiscono viaggiare con un’auto privata. Una scelta che nasce dal fatto che spesso si va in villeggiatura a poche ore di viaggio da casa. Il dato si aggiunge al fatto che, a fronte del calo dell’aviazione commerciale, in questo 2020 e post covid si sta assistendo ad un vero e proprio boom dei voli privati. Resterà da capire come si evolverà il fenomeno dopo la fine dell’estate, tenuto conto che nel novero degli spostamenti potrebbero tornare ad esserci i movimenti per lavoro. Le riunioni su Zoom potrebbero tornare a lasciare il campo ad incontri de visu. Ovviamente si tratta quasi da un’auspicio tenuto conto che si tratta di scenari pronosticabili solo qualora i dati dei contagi tornassero sotto controllo in tutto il mondo.

C’è chi, in ogni caso, è pronto a scommettere che, prima di un lungo periodo, per gli spostamenti difficilmente si tornerà alle abitudini delle situazioni precedenti al coronavirus.