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Vacanze 2020: la voglia di viaggiare c’è ancora, ma con nuove condizioni

Gli studi continuano a fare emergere le nuove tendenze relative al modo con cui si va in vacanza

Nel turismo si naviga a vista. E’ questo il trend che sembra emergere per il 2020. Si immaginava che il coronavirus potesse paralizzare il mercato. La flessione è innegabile che c’è stata, ma è emersa anche la voglia di non farsi piegare e di cambiare semplicemente le abitudini per le proprie vacanze.

Vacanze 2020: cambiano le abitudini

Si chiama “Changing Traveller Report” ed è stato elaborato da SiteMinder. E’ lo studio che spiega con dovizia di particolari come, a livello internazionale, sono variate le abitudini dei cittadini di tutto il mondo. Ad essere prese in esame sono state le vacanze organizzate da tedeschi, australiani, statunitensi, spagnoli, francesi, thailandesi e e italiani. Oggi sembrano essere spariti dai radar i viaggi organizzati con largo anticipo. La situazione mutevole dell’epidemia impone prenotazioni che avvengono all’ultimo minuto. Si stima, infatti, che il 68% dei vacanzieri arriva a prenotare il proprio soggiorno a meno di un mese dal momento in cui arriverà in loco.

Vacanze 2020: si scelgono mete vicine

La notizia positiva è che l’emergenza legata al coronavirus solo nel 9% degli intervistati ha tolto la voglia di viaggiare. Per una percentuale così risicata non c’è prospettiva di organizzare un viaggio neanche nei prossimi diciotto mesi. Il 41% ha certezza del fatto che si metterà in viaggio entro il prossimo ottobre.

Nelle scelte intervengono anche le contingenze economiche. Non è un mistero che l’Italia abbia patito sotto il profilo economico il lockdown. Accade perciò che i soggiorni siano più brevi, si scelgono case vacanza invece che e si riducono le distanze. Il tutto ovviamente garantisce un certo risparmio. Brutte notizie anche per gli operatori italiani che beneficeranno di una risalita del turismo interno, ma città come Venezia (90% di turisti stranieri) dovranno pagare dazio a quanto sta accadendo. Non resta che attendere che il peggio passi e si possa ripartire nel migliore dei modi.