Non sarà un’estate facile per nessuno o quasi in ambito lavorativo. Potrebbe esserlo ancora meno per quanti lavorano nei settori turistici, ricettivi e quelli ad essi legati: trasporti compresi. A segnalare quelle che potrebbero essere le difficoltà è il Codacons che ha provato a valutare come e quanto l’emergenza sanitaria impatterà sulla stagione per eccellenza delle vacanze: l’estate.
Vacanze 2020: meno gente nelle strutture
Difficilmente può esserci un cittadino italiano che, potendo andare in vacanza, non abbia già contezza di ciò che le attende. Da tempo, ormai, si delineano scenari in cui si avrà a che fare con spiagge, strutture ricettive e locali pubblici che dovranno far rispettare il distanziamento sociale. Questo genera innegabilmente un effetto domino che porterà meno clienti a frequentare gli stessi luoghi in uno stesso range temporale rispetto alla normalità pre-coronavirus. Senza dimenticare i costi legati alla necessità di sanificare con grande frequenza e le altre misure di sicurezza che comporteranno degli aggravi finanziari alla voce spese di aziende che, ad esempio, si occupano di trasporti: terrestre, marittimo, ferroviario ed aereo.
Vacanze 2020: il bonus non impatterà molto
La conseguenza, naturalmente, ricadrà sui consumatori che dovranno fare i conti con una situazione finanziaria provata dai mesi di lockdown e, adesso, anche con i rincari. Secondo il Codacons una vacanza media di 10 giorni potrebbe arrivare a costare anche il 20% in più. Si stima, infatti, un costo pro-capite destinato a saltare dai 736 euro del 2019 agli 883 euro del 2020.
L’opportunità di ottenere un risparmio sensibile attraverso il bonus vacanze disposto dal governo viene visto con scetticismo dal Codacons. Esso, infatti, sarà basato sul reddito, sul numero dei componenti del nucleo familiare ed esclude quanti organizzano i loro viaggi attraverso le piattaforme on line.