Tra inglesizzazioni e nuovi universi digitali, negli ultimi anni, sono venute al mondo professioni che mai ci si sarebbe immaginati. Mestieri identificati attraverso definizioni anglosassoni verso le quali, almeno inizialmente, in tanti si facevano delle risate o palesavano scetticismo. E’ accaduto così che il wedding planner oggi sia una professione sdoganata o che essere un blogger di successo sia quasi più importante dell’essere l’autorevole firma di un quotidiano.
Nuove professioni
Oggi è il momento del “travel designer”. Qualcosa che va oltre il concetto di vacanza o di viaggio organizzato da un’agenzia. Si tratta di una figura che, di fatto, fa un’esplorazione a 360 gradi del cliente che si presenta ai suoi occhi e vorrebbe un viaggio perfettamente ritagliato su stesso. Come se si trattasse di un sarto, il travel designer indaga nel proprio interlocutore e prova a capire quale potrebbe essere una soluzione che può soddisfare le sue esigenze.
Gli chiede che tipo di musica ascolta, che passioni ha, che lavoro fa e cosa cerca. Una volta “prese le misure”, la figura professionale si ritira qualche giorno per deliberare e confezionare una vacanza creata ad hoc per il proprio cliente. Ha raccontato le caratteristiche di questa figura professionale ai microfoni del Corriere della Sera proprio Pierpaolo Di Nardo che si occupa di viaggi da 25 anni. “Non c’è – ha detto – una scuola per imparare come fare, ma è qualcosa che si apprende sul campo, esplorando il mondo e studiando le culture”.
Travel designer: un nuovo universo
Tra le caratteristiche che questa figura in genere ha è quella di aver viaggiato molto e messo nel proprio bagaglio esperienze. Una sorta di ossigeno per respirare in un mondo in cui deve dare dimostrazione al cliente di potergli dare ciò che un percorso pre-confezionato non è in grado di offirgli.
La professione, in ragione dell’emergenza coronavirus, ha subito uno stop, ma è ripartita nel momento in cui la gente ha ripreso a scegliere luoghi in cui passare le vacanze. Molto spesso ha scelto di restare in Italia e per i travel designer l’Italia è terreno fertile per architettare soluzioni che non contemplino la noia e diano le risposte che ognuno cerca da un nuovo professionista del turismo.